24 dicembre 2015

FORMAZIONE CONTINUA ODG: 5 CORSI GRATUITI ON LINE

Si ricorda che, ai sensi dell'art.7 del Dpr 137/2012, dal gennaio 2014 i giornalisti devono assolvere l'obbligo della Formazione Professionale Continua per poter mantenere l'iscrizione all'Ordine. Ogni iscritto in attività deve maturare 60 crediti formativi in un triennio (con un minimo di 15 crediti annuali) di cui almeno 15 su temi deontologici.

Per agevolare l'adempimento di quest'obbligo, il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti ha autorizzato dei corsi di formazione on line gratuiti, con il riconoscimento di crediti.

Tutti i corsi on line possono essere seguiti dal pc, senza orari prefissati, e sono strutturati in lezioni seguite da test di autoverifica. Modalità che risultano molto accessibili, anche per chi ha avuto difficoltà a seguire gli incontri e seminari dal vivo.



I CORSI ON LINE A CURA DELL'ODG A OGGI SONO 5:


- LE REGOLE DEL GIORNALISTA TRA VECCHI E NUOVI MEDIA

L'informazione e le regole del giornalismo sui media tradizionali e in ambito digitale. Il superamento del corso dà diritto a 10 crediti, di cui 2 deontologici.

- FONDAMENTI DI GIORNALISMO DIGITALE
L'informazione e le nuove tecnologie. 10 crediti

- LA DEONTOLOGIA
Temi e principi di deontologia professionale. 10 crediti deontologici.

- L'UNIONE EUROPEA: ISTRUZIONI PER L'USO
Corso frutto di un protocollo d'intesa tra l'Odg e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea. 10 crediti

- ECONOMIA E FONDI UE: UN MONDO DA SCOPRIRE
L'economia e i fondi europei sono due aspetti importanti e spesso percepiti come complessi. Il corso avvicina al cuore delle questioni economiche dell'UE, approfondendone alcuni aspetti cruciali: governance economica, politiche di coesione e strumenti di informazione. 10 crediti.

Iscrizioni ai corsi sulla pagina dedicata http://fpc.formazionegiornalisti.it/

Altre informazioni: http://www.formazionegiornalisti.it/site/formazione-professionale-continua

Altri corsi on line, a pagamento o gratuiti, e gestiti in autonomia da altri Enti, sono reperibili nella sezione "Corsi on line" della piattaforma Sigef: https://sigef-odg.lansystems.it/sigef/


Si ricorda infine che la formazione professionale continua è un obbligo deontologico per tutti i giornalisti in attività (v. art.2 del Regolamento sulla Formazione). Il giornalista può esserne esentato per un anno nei casi previsti dall'art. 11 del Regolamento.


A cura di: Coordinamento giornalisti precari e freelance del FVG, da fonti Odg

Contatti: 
http://freelancefvg.blogspot.com
precari.freelance@assostampafvg.it
www.assostampafvg.it

21 dicembre 2015

PROPOSTE SUL CONTRATTO DELLA CLAN - FNSI

Documento sul rinnovo contrattuale
Commissione Nazionale Lavoro Autonomo Fnsi
(Roma, 3 dicembre 2015)



Pubblichiamo di seguito il documento con le prime proposte sulle politiche contrattuali approvato dalla Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi il 3 dicembre 2015, e quindi presentato alla Giunta esecutiva del sindacato dei giornalisti: 


Nel contesto della fase di rinnovo del CNLG in scadenza il 31 marzo 2016, la Commissione Nazionale Lavoro Autonomo della Fnsi sottopone all'attenzione della Segreteria federale e della Giunta Esecutiva le presenti linee guida di rivendicazione contrattuale.

Il documento prende le mosse dalla mozione sul lavoro autonomo approvata a larga maggioranza al 27esimo Congresso Fnsi di Chianciano, e dall'ordine del giorno approvato per acclamazione al 26esimo Congresso di Bergamo: con forza si è preso atto di come i giornalisti autonomi e atipici siano quasi sempre sottopagati, senza diritti né forza di contrattazione individuale e di come rappresentino oggi la maggioranza della categoria.

In un'ottica di rilancio del settore, che ponga al centro la buona informazione da un lato e forme di occupazione stabili dall'altro:

- Nel contratto occorre stabilire con precisione un perimetro per la stabilizzazione di quei collaboratori con committenza prevalente, o che siano comunque organici nella produzione delle testate editoriali (co.co.co o partite IVA improprie, come definito dalla Legge 92/2012), che per frequenza e tipologia di lavoro sono strategici per la produzione stessa della testata.

- Il rinnovo contrattuale dovrà prevedere forme di transizione verso l'Articolo 1 del CNLG.

- Nell'ambito della trattativa contrattuale in linea generale occorre disincentivare l'uso di contratti e forme di lavoro atipiche, non coerenti con un percorso di stabilizzazione, anche attraverso l'aumento dell'aliquota contributiva per le aziende, ponendosi come obiettivo il superamento delle forme di lavoro precarie verso il lavoro dipendente

- Il percorso d'inclusione contrattuale deve tener conto delle nuove possibilità di sviluppo del mercato dell'informazione digitale, in crescita negli ultimi anni.

- Nell'articolato contrattuale occorre prevedere le nuove mansioni legate allo sviluppo dell'informazione online (grafici, infografici, programmatori web, ricercatore iconografico, redattore ricercatore, sviluppatore digitale, videofotoreporter e social-journalism e, per quanto possibile, responsabili della comunicazione e uffici stampa) ed allargare così l'alveo di applicazione del CNLG.

- Occorre stabilire percorsi di rappresentanza sindacale, attraverso l'elezione dei fiduciari dei collaboratori.

- Occorre definire degli strumenti negoziali e di vigilanza che favoriscano la progressiva stabilizzazione dei co.co.co nel nuovo articolato contrattuale, anche attraverso l'apertura di tavoli di verifica aziendale con i direttori delle testate, fiduciari o Cdr e fiduciario dei collaboratori.

- In questo contesto riteniamo che vada potenziata la capacità ispettiva dell'Inpgi.

- In un'ottica di trasparenza e tracciabilità dei pezzi, proponiamo la modifica dell'Articolo 42 del CNLG togliendo la dicitura “per almeno 72 ore” in modo da tenere traccia di autori ed eventuali modifiche e creare un archivio consultabile a lungo termine e liberamente dal giornalista, dalle rappresentanze sindacali e dagli organi ispettivi degli istituti di categoria. Una modifica che permetta anche la certezza del pagamento degli articoli commissionati, consegnati e non pubblicati.

- Al tavolo contrattuale chiediamo di reiterare la richiesta di tutela legale dei collaboratori per i loro servizi commissionati, consegnati e pubblicati.

- In un percorso di inclusione contrattuale e di allargamento dell'occupazione stabile, accogliamo positivamente gli incentivi per la decontribuzione messi in campo dall'Inpgi.
- Le tabelle contenute nell'Accordo sul lavoro autonomo del 19 giugno 2015 appaiono superate, in coerenza con il principio di equità retributiva per tutti i giornalisti, affermato dal 
Congresso di Chianciano con l'approvazione della mozione sul lavoro autonomo.

- Anche in coerenza con il disposto dell'art. 2233 del Codice Civile, chiediamo alla Giunta Esecutiva Fnsi di attivarsi presso il CNOG e il Ministero della Giustizia, che esercita la vigilanza, per l'urgente espletamento delle procedure per l'emanazione delle tariffe sull'esercizio della professione giornalistica (ex Decreto ministeriale 140 del 2012 sulla Riforma dei compensi professionali).

Infine:

riguardo alle prospettate ipotesi di riscrittura degli articoli 2, 12 e 36 del CNLG e di individuazione di nuovi profili contrattuali, dopo averne discusso nel merito, rilevando varie problematicità e una pluralità di idee e proposte sul tema, la Commissione Nazionale Lavoro Autonomo ritiene necessario un approfondimento, con ulteriori elementi tecnici e di valutazione, prima di esprimere determinazioni a riguardo.


(Al testo approvato sono stati allegati altri tre documenti, presentati alla riunione del 3 dicembre e acquisiti dalla Commissione come strumenti di lavoro ed approfondimento)

12 novembre 2015

ENTRO IL 15 NOVEMBRE DOMANDE PER IL CONTRIBUTO INPGI 2


Sostegno dell'Assostampa FVG
ai colleghi in difficoltà 
con i pagamenti Inpgi 2



Un sostegno finanziario per aiutare i colleghi in difficoltà economiche nel pagamento del contributo minimo dell'Inpgi 2 è stato varato dal direttivo dell'Assostampa del Friuli Venezia Giulia.

L'iniziativa - che si aggiunge alla possibilità di chiedere l'iscrizione gratuita per i colleghi in difficoltà economiche e al Fondo Cigana per le spese legali - si propone di fornire agli iscritti all'Assostampa Fvg in condizioni di difficoltà, con particolare riferimento a precari, freelance, disoccupati e soggetti deboli, un sostegno economico per consentire il pagamento del contributo minimo della gestione separata Inpgi nell'anno in corso.

Potranno fare richiesta di contributo i colleghi che hanno già effettuato il versamento per il contributo minimo alla gestione separata dell'Inpgi (Inpgi 2) nei termini previsti (30 settembre), e che risultino iscritti all'Assostampa Fvg, in regola con le quote degli anni 2014 e 2015.

Le richieste dovranno essere presentate entro il 15 novembre 2015. Ogni richiesta dovrà essere accompagnata da una breve relazione sulla situazione economico-professionale del collega, dalla ricevuta dell'avvenuto pagamento del contributo minimo alla gestione separata dell'Inpgi, e da una documentazione che attesti il reddito. Una commissione formata da componenti del Direttivo regionale valuterà le richieste e l'entità dei contributi.

Per ora si tratta di un progetto limitato a quest'anno, per il quale l'Assostampa ha destinato un fondo, ma l'iniziativa potrebbe anche assumere carattere stabile se fosse appurata una reale necessità del contributo da parte dei colleghi.

Le domande e la documentazione vanno inviate a: info@assostampafvg.it

25 ottobre 2015

LA FNSI COMPLETA LA SUA COMMISSIONE CONTRATTO


Lavoro autonomo: i tre rappresentanti
 in Commissione contratto FNSI


L’Assemblea nazionale per il lavoro autonomo ha eletto, nel corso della seduta del 23 ottobre presso la sede della Fnsi a Roma, i tre freelance che faranno parte della Commissione contratto Fnsi.

Al termine dell’scrutinio sono risultati eletti Maurizio Bekar (18 voti, Friuli Venezia Giulia), Ferdinando Baron (17 voti, Lombardia), e Valentina Carosini (17 voti, Liguria). 
Hanno ottenuto voti anche Laura Viggiano (15, Campania), Raffaella Salamina (15, Calabria), Rosaria Talarico (14, Lazio).

Con l’elezione di Maurizio Bekar (riconfermato nelle settimane scorse Coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi), si completa la delegazione dell’Assostampa Fvg nella Commissione contratto, che vede fra i suoi componenti anche il Presidente Carlo Muscatello, il segretario Alessandro Martegani e il collega del Piccolo di Trieste Mauro Manzin.

La prima riunione della Commissione Contratto si terrà mercoledì 28 ottobre, presso la sede della Fnsi.

17 ottobre 2015

PETIZIONE: NO A UNA NUOVA LEGGE BAVAGLIO

Invito ad aderire del
Coordinamento precari e freelance FVG


Il coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia ha aderito, e invita a sottoscrivere, la petizione contro il rischio di nuova legge bavaglio ai giornalisti, lanciata nei giorni scorsi e che vede come primo firmatario il giurista Stefano Rodotà.

Vi viene definito “gravissimo” il disegno di legge già approvato alla Camera, e ora all'esame del Senato, che delega al Governo a predisporre le norme sulla pubblicazione delle intercettazioni.

Nella petizione viene denunciato come non possa essere il Governo a stabilire quali siano le notizie rilevanti da far conoscere ai cittadini, sottraendo al Parlamento le competenze a decidere su un diritto fondamentale come quello all'informazione. Ne deriverebbe una censura preventiva sul diritto di cronaca, che consentirebbe a poteri pubblici e privati di sottrarsi al controllo dell'opinione pubblica.

La richiesta è che dal disegno di legge venga stralciata la disciplina delle intercettazioni, per restituire al solo Parlamento le decisioni su questa delicata materia, “tutelando la pienezza del diritto di informare e ad essere informati, solennemente riconosciuto dall'articolo 21 della nostra Costituzione”.

La petizione, aperta alla sottoscrizione di tutti, è promossa da Articolo 21, Associazione Arci, Libertà e Giustizia, Libertà e Partecipazione, Pressing - Giornalisti in rete.

 

Tra i primi firmatari, oltre a Rodotà, Marino Bisso, Arturo Di Corinto, Giovanni Maria Riccio, alcune centinaia di giornalisti di testate nazionali e locali, o impegnati negli enti di categoria, tra i quali i segretari dell'Fnsi, Raffaele Lorusso, dell'Usigrai Vittorio Di Trapani, e il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, assieme a personaggi pubblici, comuni cittadini e giornalisti freelance.

Tra le prime adesioni anche quella del Coordinamento giornalisti precari e freelance dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia, attivo dal 2007 per la tutela dei diritti dei giornalisti non contrattualizzati. Tra le adesioni individuali di aderenti al Coordinamento figurano i suoi due co-portavoce, Maurizio Bekar e Ivana Gherbaz, consiglieri nazionali Fnsi, e di Alessandro Martegani, consigliere nazionale Fnsi e segretario dell'Assostampa Friuli  Venezia Giulia.

 

Il testo della petizione, con l'elenco delle adesioni raccolte, è on line all'indirizzo: http://nobavaglio.org

Il Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia invita tutti, anche i non giornalisti, a sottoscrivere la petizione “perchè la libertà d'informazione è un diritto e un interesse di tutti i cittadini”
 

Si firma on line su >> http://nobavaglio.org

10 ottobre 2015

LAVORO AUTONOMO FVG: RINNOVATI GLI INCARICHI

I nuovi rappresentanti della Commissione regionale
e del Coordinamento precari e freelance FVG


Si è riunita venerdì scorso, 9 ottobre 2015, l'assemblea regionale dei lavoratori autonomi dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia. Nel corso della riunione sono stati rinnovati i componenti della Commissione regionale Lavoro Autonomo, organismo previsto dal regolamento  Fnsi.

Sono risultati eletti all'unanimità i colleghi Mattia Assandri, Cristina Visintini e Clelia Delponte. Il prossimo direttivo dell'Assostampa provvederà a individuare il responsabile della Commissione fra i tre colleghi eletti.

Contestualmente i componenti del Coordinamento precari e freelance hanno fatto il punto sulla situazione della professione per i giornalisti autonomi e si sono confrontati sui prossimi impegni per il sindacato e la categoria. 

Infine si è provveduto al rinnovo del direttivo del Coordinamento, organismo di base dell'Assostampa FVG. Coportavoce sono stati confermati Maurizio Bekar e Ivana Gherbaz mentre il resto del direttivo risulta composto da Mattia Assandri, Clelia Delponte, Alessandro Martegani, Lorenzo Mansutti, Elena Placitelli e Cristina Visintini, attivi con vari incarichi nell'Assostampa FVG e nell'Fnsi a livello nazionale.

02 ottobre 2015

VENERDI' 9 OTTOBRE A TRIESTE: ASSEMBLEA ED ELEZIONI LAVORO AUTONOMO

ORE 15.30, AL CIRCOLO DELLA STAMPA:
ASSEMBLEA ED ELEZIONI
COMMISSIONE REGIONALE LAVORO AUTONOMO
E DEL COORDINAMENTO PRECARI E FREELANCE


L'Assostampa del Friuli Venezia Giulia e il Coordinamento precari e freelance convocano venerdì 9 ottobre a Trieste l'assemblea regionale e le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori autonomi e del Coordinamento precari e freelance. La riunione inizierà alle ore 15.30 al Circolo della Stampa di Trieste, in Corso Italia 13

In apertura si terrà una sintetica relazione sulle problematiche più urgenti del lavoro autonomo a livello regionale e nazionale, per la riorganizzazione delle attività dopo le recenti elezioni dell'Assostampa.

Interverranno il presidente e il segretario dell'Assostampa FVG, Carlo Muscatello e Alessandro Martegani, il coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo Maurizio Bekar, e la co-portavoce del Coordinamento precari e freelance Ivana Gherbaz, consiglieri nazionali Fnsi.
Seguirà, ai sensi degli articoli 42-45 del Regolamento Fnsi, l'elezione dei componenti della Commissione regionale lavoro autonomo dell'Assostampa, e contestualmente il rinnovo del gruppo di coordinamento del Coordinamento giornalisti precari e freelance.


Mentre la partecipazione all'assemblea è aperta a tutti gli interessati, all'elezione dei componenti della Commissione regionale lavoro autonomo potranno partecipare, con diritto di elettorato attivo e passivo, solo i giornalisti lavoratori autonomi iscritti all'Assostampa Fvg da almeno 180 giorni, in regola con i versamenti alla Gestione separata Inpgi e che non siano titolari di pensione o sussidio di disoccupazione.

Alle elezioni dei referenti del Coordinamento giornalisti precari e freelance potranno invece prendere parte tutti gli autonomi, precari e disoccupati, anche non iscritti all'Assostampa, che si riconoscano nelle finalità del Coordinamento, aderendovi.

Altre informazioni nella sezione “Lavoro autonomo” del sito web www.assostampafvg.it, all'email del Coordinamento: precari.freelance@assostampafvg.it e alla segreteria dell'Assostampa: tel. 040.370371, info@assostampafvg.it

01 ottobre 2015

SOSTEGNO PAGAMENTO INPGI 2 AGLI ISCRITTI ASSOSTAMPA FVG

PER I COLLEGHI IN DIFFICOLTÀ ECONOMICHE
precari, freelance, disoccupati e soggetti deboli

 

Un sostegno finanziario per aiutare i colleghi in difficoltà economiche nel pagamento del contributo minimo dell'Inpgi 2 è stato varato dal direttivo dell'Assostampa del Friuli Venezia Giulia.

L'iniziativa - che si aggiunge alla possibilità di chiedere l'iscrizione gratuita per i colleghi in difficoltà economiche e al Fondo Cigana per le spese legali - si propone di fornire agli iscritti all'Assostampa Fvg in condizioni di difficoltà, con particolare riferimento a precari, freelance, disoccupati e soggetti deboli, un sostegno economico per consentire il pagamento del contributo minimo della gestione separata Inpgi nell'anno in corso.

Potranno fare richiesta di contributo i colleghi che hanno già effettuato il versamento per il contributo minimo alla gestione separata dell'Inpgi (Inpgi 2) nei termini previsti (30 settembre), e che risultino iscritti all'Assostampa Fvg, in regola con le quote degli anni 2014 e 2015.

Le richieste dovranno essere presentate entro il 15 novembre 2015. Ogni richiesta dovrà essere accompagnata da una breve relazione sulla situazione economico-professionale del collega, dalla ricevuta dell'avvenuto pagamento del contributo minimo alla gestione separata dell'Inpgi, e da una documentazione che attesti il reddito. Una commissione formata da componenti del Direttivo regionale valuterà le richieste e l'entità dei contributi.

Per ora si tratta di un progetto limitato a quest'anno, per il quale l'Assostampa ha destinato un fondo, ma l'iniziativa potrebbe anche assumere carattere stabile se fosse appurata una reale necessità del contributo da parte dei colleghi.

Per informazioni e invio richieste, contattare gli uffici Assostampa Fvg (info@assostampafvg.it)

30 settembre 2015

ASSISTENZA LEGALE PER GIORNALISTI E BLOGGERS

CON "OSSIGENO PER L'INFORMAZIONE"
E CON ASSOSTAMPA E COORDINAMENTO PRECARI FVG


Assistenza legale gratuita in base a un accordo con Media Legal Defence Initiative, la ONG di Londra che aiuta i reporter di tutto il mondo a difendere i loro diritti.

Con un accordo tra Media Legal Defence Initiative (MLDI) e Ossigeno per l’Informazione Onlus è nato lo “Sportello Legale di Ossigeno”, coordinato dagli avvocati Andrea Di Pietro e Valerio Vartolo.

MLDI è una organizzazione non governativa che ha sede a Londra e aiuta giornalisti, bloggers e cronisti indipendenti di tutto il mondo a difendere i loro diritti.

Il sostegno di MLDI consente allo Sportello di Ossigeno di fornire assistenza legale gratuita a giornalisti che sono gravati da procedimenti giudiziari (civili e/o penali) o che intendono intraprendere iniziative giudiziarie a tutela del diritto di esercitare liberamente la professione di giornalista, soprattutto ai freelance e in quei casi in cui manca l’editore.

La copertura totale delle spese legali da parte dello Sportello Legale di Ossigeno sarà assicurata previa approvazione di MLDI la quale eserciterà tale diritto secondo criteri discrezionali improntati alla individuazione di casi considerati strategici per gravità e risonanza mediatica.

I giornalisti ai quali l’editore non fornisce assistenza legale, i blogger, i cronisti precari e i collaboratori esterni pagati pochi euro possono trovare sostegno nello Sportello Legale di Ossigeno.

Coloro che non potranno ottenere l’assistenza gratuita e la copertura totale delle spese legali prevista dall’accordo Ossigeno-MLDI, in base allo spirito solidaristico dell’iniziativa, potranno avere dai legali di Ossigeno, esperti in diritto dell’informazione, consulenza e assistenza legale a tariffe convenzionate vincolate al D.M. n. 55 del 10.3.2014.

Tutti coloro che hanno i requisiti usufruiranno del beneficio delle spese legali pagate dallo Stato.
All’attività di mediazione obbligatoria, quando prevista, lo Sportello applicherà le tariffe proporzionate al valore della controversia ed al D.M. 180/2010 come modificato dal D.M. 145/2011.

Per chiedere assistenza legale scrivere all’indirizzo di posta elettronica: sportellolegaleossigeno@gmail.com


(Da "Notizie - Ossigeno per l'informazione")

ASSISTENZA LEGALE NEL FRIULI VENEZIA GIULIA

Si ricorda che nel Friuli Venezia Giulia, per gli iscritti all'Assostampa Fvg, è disponibile un servizio di consulenza e assistenza legale con degli avvocati di Trieste e Udine, specializzati in diritto del lavoro. La convenzione prevede un colloquio d’orientamento e per un parere a titolo gratuito, e quindi l’eventuale azione legale a condizioni agevolate.

Per l’avvio di vertenze giudiziare e legali, per freelance, precari e colleghi in condizioni di difficoltà economiche è anche possibile richiedere il supporto del Fondo Simona Cigana, varato da Assostampa e Coordinamento precari e freelance del FVG (v.www.assostampafvg.it/fondo-simona-cigana/)

Per altre informazioni, e per fissare un appuntamento con i legali convenzionati, contattare gli uffici Assostampa Fvg: info@assostampafvg.it 

28 settembre 2015

FARE INFORMAZIONE OGGI: CON CARBONETTO, BEKAR, TAVČAR, FOLISI

FORUM-DIBATTITO A "KEEP LEFT"
Doberdò del Lago, sabato 26 settembre 2015



Fare informazione oggi, in un mercato giornalistico e una professione profondamente mutati rispetto al passato. Questo il tema dell'incontro pubblico che si è svolto sabato 26 settembre al Centro visite della Riserva naturale di Doberdò del Lago, nell'ambito della due giorni di dibattiti "Keep Left", promossi da Sinistra Ecologia e Libertà del Friuli Venezia Giulia con la partecipazione di varie altre realtà del territorio. 

L'iniziativa, strutturata in tavoli di discussione tematici, puntava a sviluppare un confronto aperto, anche con il contributo di esterni, "per definire delle proposte programmatiche innovative per una sinistra di governo".
 

Il Forum sull'informazione è stato coordinato da Gianpaolo Carbonetto, già inviato e caporedattore del Messaggero Veneto, che ha curato la relazione d'apertura. Sono seguite le relazioni degli altri colleghi invitati Maurizio Bekar (freelance, su nuove tecnologie, nuovo mercato del lavoro e nuovi diritti), Vojmir Tavčar (già del Primorski Dnevnik, su informazione di confine e delle minoranze nazionali in Europa), e Fabio Folisi (direttore della rivista on line E-Paper, su informazione digitale e piccola editoria), tutti attivi nel tempo e in vari ruoli nel sindacato dei giornalisti.

Con il consenso dell'autore, pubblichiamo l'intervento di apertura del collega Gianpaolo Carbonetto.

GIANPAOLO CARBONETTO
FORUM INFORMAZIONE
"KEEP LEFT", Doberdò del Lago, sabato 26 settembre 2015



Gianpaolo Carbonetto
Mi scuso se comincerò con un’introduzione che affronterà problemi apparentemente poco concreti, ma la ritengo necessaria in quanto certe cose, che per noi del mestiere appaiono scontate, hanno bisogno di essere, almeno in parte, spiegate. Quando si parla di crisi dell’informazione, infatti, non parliamo soltanto di problemi economici e occupazionali legati alla parte aziendale dei mass media, ma ci riferiamo soprattutto all’inevitabile crisi professionale e, quindi, di democrazia che quella dell’informazione porta con sé.

A parlarne sono qui con me Maurizio Bekar, Vojmir Tavčar e Fabio Folisi che vi presenterò meglio prima di invitarli a intervenire sugli argomenti di cui sono esperti. Ma prima di passar loro la parola vorrei soffermarmi su quelle che una volta, per i cittadini, erano le fonti più tipiche dell’informazione e che oggi sono messe in crisi anche dalla nascita delle comunicazioni digitali, più o meno strutturate che siano, ma soprattutto da quello che ha messo in crisi l’intero nostro mondo: il cosiddetto mercato e il cambiamento delle aziende perché una parte consistente della crisi deriva proprio da quella che definirei la “sindrome dell’amministratore delegato”.


 

Ricordate la vecchia iconografia classica dell’industriale-padrone? Ebbene, pur con tutta la sua boria e la sua insensibilità sociale, oggi appare quasi come una figura da rimpiangere perché comunque aveva in sé il sacro valore della sua azienda che voleva mantenere sana e vitale, sia perché la sentiva come una creatura propria, sia in quanto desiderava lasciarla in eredità ai propri discendenti. Oggi non è più così. Le aziende sono affidate per la maggior parte a persone molto ben pagate alle quali è chiesto esclusivamente di presentare bilanci positivi e in continua crescita. E per riuscire a fare ciò – avendo come prospettiva di azione soltanto qualche anno di contratto – agiscono in maniera tale che l’unica cosa importante diventa la casella finale degli utili. Se poi per ottenere che questa casella contenga cifre sempre più cospicue, si finisce per realizzare risparmi prosciugando le ricchezze interne non direttamente monetizzabili, indebolendo le strutture redazionali e tecniche dell’azienda fino a portarla verso un inevitabile collasso, la cosa appare secondaria ed eventualmente riguarderà chi sarà chiamato alla difficile opera di risanamento. Nel campo dell’informazione, e non solo in quello, le aziende che sono morte così sono tantissime. E altre stanno morendo.
 

Nel campo dell’informazione questo ha portato a due conseguenze terribili: la concentrazione delle testate e delle emittenti e la delocalizzazione del lavoro; questa volta non in Bangladesh, ma – ed è più che sufficiente – fuori dalle redazioni. Partiamo proprio da quest’ultimo punto che poi sarà ripreso ampiamente dai miei colleghi. A me, al di là delle ovvie conseguenze sul livello occupazionale, sulla qualità del lavoro per gli interni e per la vergognosa esiguità dei compensi per gli esterni, interessa sottolineare alcuni altri aspetti che soltanto apparentemente possono sembrare secondari.
Per prima cosa il Contratto nazionale di lavoro creato da un sindacato unitario che da sempre si sente intimamente legato, secondo me ancor più dell’Ordine, a rispettare tutte le necessità della nostra professione, e non soltanto quelle economiche, definisce la realizzazione di un giornale o di una trasmissione giornalistica “opera d’ingegno collettivo”. E questa possibilità appare sempre più lontana perché la maggior parte dei servizi (scritti o parlati che siano) sono realizzati da giornalisti che hanno contatti con la redazione soltanto nel momento in cui ricevono l’ordine di seguire un qualche avvenimento. E così, mentre la digitalizzazione via internet consente una sempre maggiore interazione tra organi di informazione e cittadini, si riducono quasi a zero le interazioni tra la redazione e i collaboratori che sono sempre di più e coprono argomenti e settori sempre più delicati.
 

Visto dal punto di vista dei collaboratori, poi, a loro non manca soltanto un’adeguata remunerazione per il loro lavoro, ma soprattutto non hanno l’occasione di accumulare due ricchezze che noi vecchi capitalizzavamo in maniera praticamente automatica, senza quasi accorgercene. Il contatto con i colleghi più anziani e più esperti ci dava, infatti, la possibilità di imparare non soltanto la parte tecnica del mestiere, che non è poca cosa, ma anche di assimilare quella deontologia che nella nostra professione non è importante, ma fondamentale perché, nel dare una notizia, il giornalista non può mai dimenticare che il rapporto tra informatore e informato deve essere regolato da quelle norme di comportamento che vanno sotto il nome di deontologia, ma che, più semplicemente, rientrano del campo dell’etica generale.

A me è successo che un mio direttore – uno dei più bravi, tra l’altro, ma non certamente l’unico a ragionare così – facendo il verso a proprietari e azionisti, mi abbia detto, con aria di rimprovero neppure tanto implicita: «Il tuo è un buon giornalismo, ma un po’ troppo pedagogico; deve essere più distaccato e professionale». L’ho guardato e gli ho espresso il dubbio che non stesse usando la mia stessa lingua.

Pedagogico vuol dire che si occupa di educazione, ma professionale cosa significa? Qui le strade interpretative divergono perché per loro vuol dire saper vendere, saper far aumentare la diffusione, per la carta stampata, oppure lo, share per la televisione. L’importante per loro, insomma, è solo il profitto, l’assecondare le tendenze del mercato andando dietro le esigenze del pubblico. Se, poi, queste sprofondano – e stanno sprofondando – in una povertà intellettuale, morale e sociale assoluta, noi dovremmo sprofondare con loro. Possibile che non si rendano conto che, invece, è proprio il mercato, la frenesia del consumare, che indirizza i gusti del pubblico? E che se gli organi di informazione seguono pedissequamente le esigenze indotte dal mercato, non soltanto ne sono complici, ma addirittura servi sciocchi, perché finiscono per togliersi il terreno da sotto i piedi? Perché sempre meno la gente avrà bisogno di leggere, ascoltare, conoscere, riflettere, decidere coscientemente su qualcosa che vada oltre ai dubbi su quanti telefonini avere, o su qual è la cosa di tendenza da possedere assolutamente.

Chi sostiene che «pecunia non olet», che il denaro non ha odore, come disse Vespasiano a suo figlio Tito che gli rimproverava di aver messo una tassa sui gabinetti pubblici, ha sicuramente seri problemi di olfatto. Chi sostiene che fare il giornalista significa soltanto escogitare i sistemi migliori per innalzare diffusione, audience o share, vuol dire che ha quantomeno seri problemi di deontologia.
 

Professionalità giornalistica, infatti, non significa soltanto saper trovare e verificare le notizie e poi tradurle in un brano letterariamente valido e in un titolo accattivante inseriti in una pagina graficamente gradevole: potrebbe farlo chiunque, e con pochissimo addestramento. Perché un mestiere diventi professione deve poggiare, invece, sopra un solido substrato etico. Nel caso del giornalismo, per spiegarmi meglio, il verbo “informare” non può essere disgiunto dal verbo “formare”, mentre deve essere nettamente separato dal “disinformare”. E, per dare contorni ancora un po’ più definiti al tema, dico anche che l’obbligo di una moralità, di una deontologia, esiste non perché la professione giornalistica nasca per educare, ma perché, se questa eticità manca, ne consegue, in maniera praticamente automatica, che finisce per diseducare.

Già questo costituisce un serio problema per la salute della democrazia, ma la situazione è resa ancora più pericolosa dalla concentrazione delle testate che è conseguenza e aggravamento di quello che dicevo prima. Per restare alla nostra regione, noi stiamo vivendo in una specie di monopolio costituito dal dominio assoluto del gruppo Repubblica l’Espresso con le sue due testate locali: il Messaggero Veneto e il Piccolo. Ma sono ancora davvero due testate, o sono diventate due grosse redazioni di una testata unica con sede fuori regione? Hanno tantissime pagine in comune confezionate altrove e spesso mettono in comune anche le proprie potenzialità. A restarne stritolate non sono soltanto le altre testate, ma soprattutto le possibilità di un pluralismo dell’informazione che è un caposaldo democratico.

Qualcuno potrebbe pensare che la mia sia una stizzosa presa di posizione da parte di un vecchio giornalista che rimpiange i tempi passati perché coincidono con quelli della sua giovinezza. Ma non è così: molti anni fa, quando Melzi, già proprietario del Messaggero Veneto, stava trattando anche per acquistare il Piccolo, ero vicepresidente dell’Associazione e consigliere nazionale della Federstampa e ho lavorato a lungo, ma purtroppo invano per scongiurare questo disastro (che, sia detto tra parentesi, non ha nemmeno giovato economicamente ad almeno una delle due testate). La mia tesi era che, come esistevano delle quote di mercato non superabili fissate dall’antitrust a livello nazionale, così dovevano esistere anche a livello regionale. Ne ho parlato con l’Antitrust, con alcuni parlamentari, con la presidenza delle Commissione Stato–Regioni e con quella della nostra Regione, e ho ottenuto ampi consensi. Consensi a parole, ovviamente; a livello di fatti tutto si è interrotto definitivamente subito dopo i primi passi dimostrando ancora una volta che in questo Paese gli affari contano molto più dei principi e dei diritti.

Gianpaolo Carbonetto

13 settembre 2015

INPGI 2, ARRIVA LA SCADENZA


ENTRO IL 30 SETTEMBRE IL
VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI MINIMI 2015




Si ricorda agli iscritti alla Gestione Separata INPGI che il 30 settembre scade il termine per il pagamento dei contributi minimi per l’anno 2015Sono tenuti al versamento i colleghi che nel 2015 abbiano svolto attività giornalistica in forma autonoma.

Non sono invece tenuti al versamento del contributo minimo i giornalisti che abbiano svolto l’attività esclusivamente nell’ambito di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa (cococo). Infatti, per questi, gli adempimenti contributivi sono già interamente a carico del datore di lavoro. In tal caso, tuttavia, l’interessato deve comunicare all’INPGI le modalità con cui svolge la professione (v. modulo: http://www.inpgi.it/?q=node/692).

Il contributo minimo ordinario 2015 è di € 270,42, ridotto a € 145,21 per i giornalisti con meno di 5 anni di anzianità professionale, e a € 166,08 per i titolari di trattamento pensionistico diretto.

Il pagamento dovrà essere eseguito con il Modello F24/Accise, reperibile sul sito dell’INPGI e in quello dell’Agenzia delle Entrate, oppure tramite bonifico bancario.

Tutte le informazioni dettagliate sul versamento del contributo minimo sono disponibili sul sito web dell'INPGI, nella sezione dedicata alla Gestione Separata - Versamento contributi minimi in acconto 2015 (v. link: http://www.inpgi.it/?q=node/1382).

Si ricorda infine che i colleghi iscritti alla Gestione separata INPGI che - al giorno 30/09/2015 -  non abbiano svolto alcuna attività giornalistica autonoma e che presumono di non svolgerne alcuna entro la fine del 2015, sono esentati dal versamento del contributo minimo, previa comunicazione scritta di cessata attività (v. modulo: http://www.inpgi.it/?q=node/473).