23 settembre 2014

REFERENDUM SUL CONTRATTO: COSI' E' INUTILE

Documento dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia
e del Coordinamento precari e freelance
Venerdì 26 e sabato 27 settembre in tutta Italia si tiene il referendum sul nuovo contratto di lavoro nazionale giornalistico. A riguardo il direttivo dell'Assostampa Friuli Venezia Giulia ha approvato all'unanimità il seguente documento. Alla sua discussione e approvazione hanno preso parte anche i rappresentanti del Coordinamento giornalisti precari e freelance.

L'Assostampa Fvg, nel rispetto delle decisioni assunte dalla Fnsi, organizza a norma di regolamento venerdì 26 e sabato 27 settembre, dalle 10 alle 19, nei propri uffici di Corso Italia 13, secondo piano, Trieste, il referendum sul contratto di lavoro giornalistico firmato a fine giugno.
Nel contempo, il Consiglio Direttivo dell'Assostampa Fvg - con voto unanime - giudica inutile una consultazione che si svolge tre mesi dopo la firma, a contratto già in vigore e con queste modalità.
Il referendum indetto dalla giunta della Fnsi riunita con la consulta delle Associazioni regionali di stampa è infatti un "non referendum". Non è abrogativo per il semplice motivo che non può né vuole abrogare nulla: il contratto è già firmato e vigente, e ha avuto già le sue conseguenze anche nelle decisioni del Governo per il settore dell'editoria e dell'Inpgi. Non è propositivo perché non propone nulla, nemmeno di stracciare tutto e tornare al tavolo delle trattative con gli editori, cosa peraltro difficilmente praticabile, diciamo pure impossibile.
Ma questo referendum non è nemmeno consultivo. Primo perché di solito è buona norma consultare qualcuno prima della decisione e non dopo. Secondo perché non ci aiuterà a sapere cosa pensano i giornalisti italiani di questo contratto: il quorum richiesto del 50% più uno degli aventi diritto al voto (identificati fra l'altro in maniera molto ampia: non soltanto gli iscritti al sindacato ma giustamente tutti i titolari di una posizione Inpgi...) non sarà mai raggiunto, considerato che al referendum sul contratto del 2009 votò solo il 9,8% degli aventi diritto, e che nelle elezioni per gli organismi di categoria vota al massimo il 15-20% degli aventi diritto. E secondo il regolamento redatto, in assenza del quorum, non si procederà nemmeno allo spoglio dei voti. 
Per questo referendum, che così regolamentato è inutile, si sprecheranno soldi, energie, lavoro gratuito di tanti colleghi impegnati nel sindacato. Nel Friuli Venezia Giulia ridurremo quindi gli sprechi al minimo, con un solo seggio a Trieste, nel rispetto del regolamento Fnsi.

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