22 febbraio 2013

SCONCERTANTI DICHIARAZIONI DI BEPPE GRILLO SUI GIORNALISTI PRECARI


E, MENTRE SI ATTENDE L'EQUO COMPENSO,
AI NON CONTRATTUALIZZATI DE "IL MATTINO"
SI TAGLIANO LE RETRIBUZIONI



Comunicato stampa:

La Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, giudica sconcertanti ed offensive le recenti dichiarazioni di Beppe Grillo sui giornalisti precari.

Grillo, secondo quanto riportano le agenzie, a Isernia ha dichiarato: “Vai a vedere quanto pagano (i giornali, n.d.r) i loro precari, i giornalisti: 5, 6, 10 euro ad articolo. E' chiaro che un ragazzo che prende dieci euro ad articolo non va a controllare le fonti dei suoi articoli: fa un articolo, lo sbaglia, fa un altro contro-articolo, poi fa una smentita, fa tre articoli e porta a casa uno stipendio. E' questa l'informazione".

Che la frase sia estrapolata da una polemica contro i giornali che godono di finanziamenti pubblici e poi sottopagano i propri collaboratori esterni, non rende la dichiarazione meno offensiva nei confronti di tanti freelance che ogni giorno svolgono con impegno e serietà il proprio lavoro: dalla cronaca cittadina alle inchieste in terre di mafia e sulla criminalità organizzata.

Peraltro è da anni che la Commissione lavoro autonomo, gli organismi di categoria e i movimenti di base dei giornalisti precari denunciano le insostenibili condizioni in cui si trovano costretti a lavorare i freelance, con retribuzioni da fame e con scarse tutele e prospettive.

E' chiaro che in un tale contesto l'informazione è precaria, ricattabile e spesso scadente. Ma dare da intendere, come ha fatto Beppe Grillo, che da ciò le stesse vittime sfruttate ne traggano invece dei vantaggi, potendo scrivere in tal modo più pezzi, un tanto al chilo, e ricavarne addirittura uno stipendio, è fare affermazioni del tutto infondate ed offensive.

A questa si aggiunge la notizia che il quotidiano "Il Mattino" dal primo marzo taglierà i già magri compensi dei propri collaboratori esterni (cosa che avviene sistematicamente e da tempo in svariate testate italiane).

La Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi sottolinea che la vera risposta a queste situazioni sta nel ripensare gli attuali modelli e prassi dell'industria dell'informazione e nel dare una concreta e credibile attuazione alla legge sull'equo compenso dei giornalisti non contrattualizzati, recentemente approvata dal Parlamento.

Il resto sono solo parole. Che servono magari ad acquisire una maggiore visibilità elettorale, ma che generano disinformazione su problematiche invece molto serie e gravi.



Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi

(Roma, 21 febbraio 2013)

3 commenti:

  1. Commento ricevuto alla casella e-mail del Coordinamento precari e freelance del Friuli Venezia Giulia:

    Grazie colleghi,

    devo dire, però, che c'è un fondo di verità nella parole di Grillo.

    E' questo uno degli effetti negativi della precarizzazione della professione giornalistica.

    Una pratica scorretta ma spesso stimolata da redattori più protetti e tutelati

    che non mettono nè la faccia, nè la penna, nè la firma.

    Un caro saluto

    Davide

    RispondiElimina
  2. Commento ricevuto alla casella e-mail del Coordinamento precari e freelance del Friuli Venezia Giulia:

    Veramente piu che smentite ci sono denunce penali, che si pagano sempre anche se alla fine se ne esce assolti, appunto xchè le fonti e ne notizie sono controllate

    Gino

    RispondiElimina
  3. Commento ricevuto alla casella e-mail del Coordinamento precari e freelance del Friuli Venezia Giulia:

    Caspita! Bravo Grillo, mi ha insegnato come fare per non perderci anche l'acqua da bere, come sto facendo adesso che controllo due volte tutte le notizie! D'ora in poi, 5 minuti ad articolo, poi domani la smentita e mi porto a casa uno stipendio!! Come non averci pensato prima? Ci voleva un genio così, spero risolva allo stesso modo tutti i problemi dell'Italia.

    Baci

    paola

    RispondiElimina